Roma, Acea – Losche manovre per convogliare l’acqua del Peschiera (Rieti)… nelle capaci tasche del Caltagirone
Dalle intercettazioni delle telefonate tra Lavatola, ex direttore del giornale “Avanti”, faccendiere implicato in molte inchieste giudiziarie (Caso Tarantini-Berlusconi) e Roberto Guercio, professore all’università di Roma in sistemi idraulici, nominato dal governo commissario straordinario per le emergenze idrogeologiche in moltissime regioni d’Italia, si svela il “piano” di come aggirare il Referendum del 12 e 13 giugno 2011 (che sarà comunque aggirato con l’art. 4 della Manovra del Governo, che praticamente ripropone gli stessi principi e misure dell’ art 23 bis) e di come e a chi sarà garantito lo sfruttamento e la concessione sulle Sorgenti “peschiera-Le Capore”, oltre ai soggetti che dovranno far si che questo “piano” si compia. Tale intercettazioni sono inserite in un articolo del quotidiano “Il Fatto Quotidiano” a firma di Riccardo Gardel, dal quale ne riportiamo uno stralcio.
Telefonata del 5 luglio scorso: “Secondo me il referendum è un’opportunità”, commenta Guercio parlando con Lavitola. E spiega nei dettagli come sarà possibile per Caltagirone, il principale socio di Acea, continuare a incassare gli utili milionari della multiutility romana, bypassando il voto di giugno: “Non è detto che tu e i francesi dovete prendervi i soldi da Acea – spiega Guercio, riferendo il contenuto di un incontro con Caltagirone – dalla remunerazione del capitale, il capitale non si paga un cazzo, ma trasformiamo l’attuale concessione di gestione in una concessione di gestione e costruzione… E tu la redditività del capitale te la prendi costruendo per conto di Acea al 50% delle opere come prevede in house la normativa europea”. Se il voto ha abrogato il profitto – secondo quesito sull’acqua – stabilendo il principio della gestione pubblica, in fondo basta spostare gli utili dalla gestione al vero cuore business del gruppo Caltagirone, la costruzione delle infrastrutture. Questo è il piatto ricco che potrà continuare a garantire nei fatti l’interesse dei privati nell’acqua, beffando il voto del referendum.
C’è un ultimo passaggio chiave nel piano di Guercio, che viene riferito a Lavitola: va cambiata la concessione che oggi regola il rapporto tra Acea e i comuni della provincia di Roma. Un’operazione che richiede l’intervento politico della Regione Lazio, che entro la fine dell’anno deve ridisegnare il funzionamento dell’Autorità d’Ambito, ovvero la parte pubblica del sistema di gestione idrica. E anche su questo punto Guercio ha la sua road map per il dopo referendum: “Dato che lei (Renata Polverini, ndr), comunque pensa di rifare un partito con Alemanno – si legge nelle intercettazioni riportate nell’ordinanza del Gip di Napoli – e comunque con Caltagirone si vede una volta al giorno, questa operazione sul Lazio la può fare solo lui. Cioè lui gli dice: Renata preparami la legge regionale entro l’anno in cui mi dai la concessione di gestione e costruzione e concessione del Peschiera (principale acquedotto che fornisce la capitale, ndr) e noi gliela facciamo tecnicamente. Poi la partita gliela teniamo sempre per le palle… no?”.
Dichiarazioni riportate nell’articolo del “Fatto” Scandalose ed Allarmanti che avrebbero dovuto suscitare indignazione (almeno di facciata) da parte dell’istituzioni locali competenti in materia e degli amministratori locali interessati. Per non parlare di Partiti Politici, che quanto meno avrebbero dovuto chiedere “spiegazioni” nelle sedi opportune, Regione Lazio e Comune di Roma, nonché ad Acea spa….
ED INVECE?…..NIENTE…UN SILENZIO ASSORDANTE…..
Nessuno ha provato a commentare tale notizia…La spiegazione?….semplice!!!
Tutti (tranne la gran parte della popolazione) vogliono la privatizzazione e la svendita delle Sorgenti “Peschiera-Le Capore” ad Acea spa.
La Conferenza dei Sindaci- Ato3, organo competente in materia, dall’anno 2006 ha fatto di tutto e di più per regalare le “nostre” Sorgenti ad Acea spa, al Comune di Roma, ed all’Ato2, tutto questo con l’”appoggio” istituzionale della Regione Lazio. Dall’anno 1927 il territorio della Provincia di Rieti “Dona” acqua gratuitamente al territorio romano. Dall’anno 1996 è scaduta la concessione di Acea ed il Comune di Roma per lo sfruttamento delle sorgenti “Peschiera-Le Capore”. La Regione Lazio ente competente a riassegnare la concessione ancora non l’ha fatto. Intanto ACEA SPA (Acea Ato2 spa) continua da 15 anni, indisturbata, a espropriare acqua dal nostro territorio, SENZA CONCESSIONE NE AUTORIZZAZIONE.
I nostri amministratori locali e la Conferenza dei Sindaci – Ato3, invece di denunciare alle autorità competenti questo abuso e rivendicare un giusto risarcimento economico, dall’anno 2006 stanno cercando di “sanare” con accordi ridicoli e penalizzanti per il nostro territorio, la posizione di Acea spa, del Comune di Roma e della Regione Lazio. L’accordo previsto dalla Delibera Regionale (del 18/12/2006) è stato ratificato dalla Conferenza dei Sindaci – Ato3 in modo a dir poco “discutibile” per ben 2 volte, in data 22/12/06 e “riconfermato” in data 20/12/2008 (grazie anche al voto favorevole del Comune di Rieti), e prevede:
1) Un risarcimento ridicolo di 8 milioni annui per l’Ato3 e la Provincia di Rieti (7 +1 milione per le convenzioni, di dubbia regolarità, in essere tra Acea spa ed alcuni Comuni della Provincia di Rieti) mentre ACEA con lo sfruttamento delle sorgenti fattura 500 milioni di euro l’anno;
2) Un rimborso di 25 milioni di euro per sanare l’ esproprio dell’acqua per il periodo che va dal 01/01/2003 al 31/12/2005. E IL RIMBORSO DAL 1926 AL 2003 E DAL 2006 AD OGGI CHI LO PAGA?
3) Concedere (regalare) la Concessione sulle Sorgenti “Peschiera-Le Capore” al Comune di Roma per 30 anni e la gestione sempre 30 anni ad Acea Ato2 spa.
4) L’obbligo dei Comuni dell’Ato3 a non poter sollevare rivendicazioni nei confronti dell’Ato2 ed ACEA spa (ACEA Ato2 spa).
A supportare tali “vantaggiosi” accordi, registriamo anche alcune dichiarazioni del Coordinatore-Ato3 Melilli, che ci fanno ben capire la volontà di rivendicare la concessione sulle sorgenti “Peschiera-Le Capore”, da parte del territorio reatino.…”…Non possiamo più aspettare (riferito all’accordo del 2006)..discutano pure tra loro a chi dare la concessione ma ci paghino l’acqua …(riferito al Comune di Roma, Acea spa e la Regione Lazio, come se il territorio reatino non fosse parte in causa)… ( dal “Il Messaggero” 15/06/2011).
Anche se la pietra tombale sulla volontà di difendere le “nostre” Sorgenti e rivendicarne la concessione già era stata posta un anno prima, il 5 luglio 2010, nella Conferenza dei Sindaci Ato-3, quando i Sindaci presenti della Provincia di Rieti e la Sabina romana, avevano approvato a maggioranza il Piano d’Ambito (grazie all’astensione del Comune di Rieti), che stabilisce e considera le sorgenti “Peschiera-Le Capore”, sorgenti EXTRA-TERRITORIALI, a solo “uso e consumo” del Comune di Roma ed Acea spa. Ecco come i Sindaci della Provincia di Rieti difendono le “nostre” sorgenti.
Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta” Provincia di Rieti rivolge un appello a tutti quei Sindaci CORRAGIOSI della Provincia di Rieti che vogliano veramente tutelare la popolazione e la sua volontà espressa nel referendum del 12 e 13 giugno, contro ogni forma di privatizzazione e speculazione sul Bene Comune e Diritto Umano ACQUA. Che vogliano difendere le Sorgenti “Peschiera-Le Capore” da uno sfruttamento selvaggio che ha l’unico scopo di far arricchire gli azionisti privati di ACEA spa, sottraendo acqua ad un territorio, senza autorizzazione ne concessione e che, è privato del diritto di essere dissetato da Sorgenti site nello stesso. Territorio che ha tutti i diritti di rivendicare la titolarità della Concessione delle stesse Sorgenti.
A questi Sindaci il Movimento “Acqua Pubblica e Basta!” chiede di intraprendere un’azione legale per rivendicare:
1) Che le Sorgenti “Peschiera-Le Capore” siano a disposizione per dissetare per primo il territorio della Provincia di Rieti dove sono site, a costi minimi.
2) Un equo indennizzo, sia per i Comuni appartenenti all’Ato 3 gravati da vincoli idrogeologici e sia, per il territorio inteso come Provincia di Rieti, per il riconoscimento della “servitù” nei confronti del Comune di Roma ed Acea spa, dall’anno 1927 ad oggi. Di vincolare il suddetto indennizzo alla sola materia “acqua” e la salvaguardia ambientale, come anche previsto dall’art. 163 D.Lgs n. 152/2006.
3) L’accertamento di eventuali abusi ed irregolarità nell’azione di sfruttamento delle Sorgenti “Peschiera-Le Capore” da parte della Regione Lazio, Comune di Roma, Acea spa, Ato2.
Nel frattempo s’invitano tutti i Sindaci dell’Ato3 a non ratificare nei propri Consigli Comunali, lo statuto della Società “In House” spa, che dovrà gestire il Sistema Idrico Integrato – Ato3, gestione che non rispetta la volontà popolare espressa nella vittoria referendaria e che sicuramente porterà un aumento indiscriminato della tariffa dell’acqua in tutti i Comuni aderenti. Gestione alla quale la normativa vigente permette di non aderire.
Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta!” mette a disposizione la consulenza di esperti giuristi in materia per l’attuazione da parte dei Comuni delle proposte sopra esposte.
Per difendere l’acqua pubblica e la sua gestione senza scopo di lucro aderisci al:
MOVIMENTO “ACQUA PUBBLICA E BASTA!” PROVINCIA DI RIETI
Info: acquapubblicaebasta@libero.it Per adesioni: www.facebook.com gruppo acqua pubblica.
Cell: 3478286727 (Marco) – 3471732410 (Andrea)